Elezioni ordinistiche 2025
Il ritorno al voto per il rinnovo degli Ordini territoriali degli psicologi, dopo cinque anni, non sembra suscitare particolari entusiasmi nella categoria. Nessun evento pubblico in Sicilia per richiamare l’attenzione dei colleghi sull’importanza della partecipazione e del voto, se si vuole contribuire a rendere più utile e funzionale un organismo di rappresentanza e di governance come l’Ordine. Solo annunci dell’ultima ora sulle piazze virtuali con autopresentazioni di candidati ‘carini e sorridenti ‘, con allegati brevi messaggi, curati nella grafica, generalisti sui contenuti.
A fronte di 10.300 psicologi, per coprire i 15 posti di consigliere si presentano 36 colleghi, raggruppati in quattro liste – Altra Psicologia, Professione e Solidarietà, Koinè casa comune degli psicologi, Agire per l’Ordine. In nessun altra regione c’è una presenza così articolata di ‘liste’, segno di un certo dinamismo ‘ideologico’, che si attiva quasi sempre in prossimità delle elezioni, per poi scomparire come un fiume carsico col ritorno alla normalità.
C’è evidentemente tra gli psicologi un atteggiamento diffuso di indifferenza riguardo alla funzione dell’Ordine e, in generale, riguardo alle dinamiche di aggregazione, di appartenenza, di organizzazione. E’ un dato, questo, che è cresciuto progressivamente di pari passo con l’aumento esponenziale degli iscritti e l’ingessamento burocratico di un organismo che andrebbe riformato completamente nei suoi aspetti strutturali, organizzativi e funzionali. Nessuna seria analisi sull’esistente da parte di chi si propone a gestirlo. Nessun dibattito fra le diverse ‘liste’ né ravvicinato né a distanza sulle azioni concrete che si pensa di mettere in campo e che dovrebbero segnalare la differenza. Molti buoni propositi da parte di tutti (trasparenza, efficienza, tutela, promozione…) sulla falsariga dei riti e degli stili delle campagne elettorali ‘maggiori’.
In realtà, a fronteggiarsi sul campo da circa venti anni sono state principalmente due associazioni – AUPI e Altrapsicologia – con visioni e obiettivi diversi, con momenti anche di reciproca ostilità, senza mai approdare ad un confronto diretto e ‘maturo’ delle ragioni del contendere. Pur avendo per storia e per aggregazione identità diverse, AUPI e Altrapsicologia hanno alimentato in questi anni una ‘competizione’ più orientata, secondo alcuni, al raggiungimento di determinate ‘posizioni di potere’, che non ad affrontare seriamente le criticità e le difficoltà di governance della professione. Con la differenza che l’AUPI ha potuto utilizzare fin dall’inizio la forza che le derivava dall’essere il sindacato riconosciuto degli psicologi della Sanità con una presenza organizzata in tutto il territorio nazionale e con un ‘curriculum’ di conquiste della professione psicologica dentro il SSN non replicabili in altri settori. Pur avendo non più di 4000 iscritti a livello nazionale, in occasione delle elezioni, l’AUPI era sempre riuscita ad aggregare attorno alle proprie liste una platea molto più ampia, ottenendo la maggioranza degli Ordini territoriali e di conseguenza la guida del CNOP. Tutti i presidenti nazionali sino ad oggi – Michelin, Ranzato, Sardi, Palma, Giardina, Lazzari – sono usciti dalle fila dell’AUPI.
Altrapsicologia (nata nel 2005) è andata crescendo nel tempo, ponendosi come alternativa all’esistente e intercettando, grazie ad una comunicazione più orientata sui social e ad una visione più attuale della professione, le generazioni più giovani, in maggioranza liberi professionisti non tutelati da contratti, immersi nella precarietà e nelle difficoltà di avvio della professione, aperti alle novità e motivati all’impegno, ma non sempre attrezzati a discriminarne qualità e opportunità. Altre associazioni – come il MOPI e la SIPAP – sono stati presenti in Italia con obiettivi analoghi, ma Altrapsicologia ha intercettato meglio quest’area di disagio e di opportunità, assumendo posizioni più definite su questioni importanti di tutela della professione (la vicenda dei counselors, ad es.) e dimostrando anche di saper amministrare e gestire gli organismi di categoria (ordini ed Enpap) con competenza e onore.
Non so se in questa tornata elettorale Altrapsicologia conquisterà per la prima volta la guida nazionale dell’Ordine. Ritengo che ci stia provando seriamente con liste presenti in 14 regioni su 19, con un programma unitario e con delle ‘proposte-azioni’ di politica professionale abbastanza chiare e definite. Nessun altra associazione si presenta con tale forza e compattezza. Neppure l’AUPI che in passato era sempre riuscita a presentare una propria lista in ogni territorio, ma che sconta ormai l’inevitabile ‘invecchiamento’ dei quadri sindacali, il mancato ricambio generazionale in Sanità, la debole affiliazione di giovani colleghi. Appare in un certo senso paradossale che, nel momento in cui la professione dello psicologo è stata inclusa tra le figure sanitarie, l’associazione che ne aveva accompagnato l’ingresso e lo sviluppo in Sanità si vada dissolvendo.
La prima esperienza di gestione dell’Ordine, in Sicilia, da parte di Altrapsicologia è stata, a mio parere, abbastanza positiva. Non sono mancate le difficoltà, le incertezze e qualche ingenuità. Il biennio COVID ha sicuramente complicato tutte le attività del Consiglio, delle Commissioni e dei Gruppi di Lavoro, ma ha anche aperto delle opportunità di maggiore visibilità degli psicologi e favorito nuovi inserimenti lavorativi. Il coinvolgimento complessivo dei colleghi, anche attraverso una intensa offerta di momenti formativi e l’avvio di parecchi gruppi di lavoro, è stato sicuramente più ampio che in passato. Migliorato anche l’accreditamento dell’Ordine presso le istituzioni e gli altri organismi pubblici, in particolare Sanità e Scuola, anche se è mancata una pianificazione a medio termine degli obiettivi. E’ anche mancata una presenza ‘interlocutoria’ dell’Ordine con le Università Siciliane e le Scuole di Formazione, anche nella prospettiva di monitorare la presenza degli aspetti etici e deontologici nei corsi di laurea ‘professionalizzanti’ e nelle scuole di specializzazione. La comunicazione interna agli iscritti, concernente compiti istituzionali e informazioni sulle attività, è stata gestita attraverso il sito ufficiale in modo soddisfacente. Gruppi di lavoro e commissioni hanno registrato al proprio interno un buon livello di partecipazione e di contributi, le cui risultanze tuttavia non hanno sempre trovato adeguati report all’esterno.
Alla luce dei profondi cambiamenti che stanno interessando le pratiche di democrazia rappresentativa ed elettiva nell’intera società, va sicuramente ripensata anche la funzione degli Ordini Professionali e la loro specifica organizzazione. Un lavoro che andrà fatto, prima o dopo, vista anche la disaffezione crescente tra gli iscritti. Malgrado la riduzione del quorum ad un quarto dei votanti e il nuovo sistema di voto molto faciliato, non è scontato che si raggiunga a primo scrutinio il risultato utile. Vedremo!
Intanto voglio esprimere a tutti i candidati, al di là degli schieramenti, il mio apprezzamento per l’impegno che hanno dichiarato di volersi assumere, sapendo che esso comporterà comunque un investimento di tempo e di risorse personali e su questa promessa, come si suol dire, ‘ci stanno mettendo la faccia’.
Le mie preferenze di voto andranno soprattutto ai componenti della lista di Altrapsicologia, ma ritengo che siano maturi i tempi per abbassare gli steccati. Auguri!